Scopri come le leve del dolore e del piacere ti stanno manipolando, rendendoti schiavo del vizio del fumo
Sicuramente sai quanto il fumo sia dannoso.
Ma se sei un fumatore, molto probabilmente tutta l’informazione disponibile sulla dannosità del fumo non basta per farti smettere.
Sai perché non smetti di fumare? E sai perché hai iniziato?
Stai per vedere come ogni singolo giorno della tua vita sei costantemente guidato e manovrato da due grandi forze, che governano le decisioni che prendi ogni giorno.
E scoprirai anche qual è l’unica cosa in grado di convincerti davvero che fumare è dannoso e che è ora di smettere una volta per tutte.
Le due grandi leve della motivazione
Le forze fondamentali che agiscono su tutti noi ogni volta che dobbiamo decidere come comportarci sono: il piacere e il dolore.
Si tratta delle due leve fondamentali della motivazione.
La parte più ancestrale del nostro cervello è programmata per utilizzare queste due potentissime leve per indurci ad assumere o no certi comportamenti.
Quando dobbiamo decidere se cambiare una nostra abitudine e adottarne una nuova, soppesiamo i vantaggi e gli svantaggi tra le due alternative, in termini di dolore e di piacere.
Cerchiamo di capire come queste due forze agiscono riguardo al vizio del fumo.
Fumare è doloroso o piacevole?
Ecco come reagisce il corpo alla prima sigaretta: dopo aver aspirato, inizi a tossire e non smetti più!
È una reazione del tutto normale e naturale. È un indizio lampante che il fumo non è affatto piacevole per il nostro corpo.
I nostri polmoni si nutrono di ossigeno sin dal primo respiro che facciamo quando nasciamo e lo mettono in circolazione in tutto il nostro corpo, per tutta la vita.
Ma che cosa succede quando inizi a fumare? In sostanza, decidi improvvisamente di rompere questo meccanismo naturale, sostituendo l’ossigeno con il fumo.
Questa introduzione forzata di fumo malsano nei polmoni, senza preavviso, provoca una reazione immediata di nausea e di rigetto da parte del corpo.
È questo l’unico modo che il nostro corpo ha a disposizione per comunicarci che lo stiamo danneggiando.
Perché, se il fumo provoca dolore, molti continuano a fumare?
Alcuni, dopo aver fumato la prima volta, smettono subito perché ne sono nauseati.
Altri, invece, continueranno. Il fatto è che queste persone, già prima di sperimentare il fumo, avevano deciso che gli sarebbe piaciuto.
Un ragazzino, per esempio, potrebbe decidere di voler fumare per sentirsi grande.
Un adulto, invece, potrebbe pensare che fumare gli dia un certo tono, rendendolo più attraente e interessante.
Gradualmente, il corpo si abituerà alla nuova condizione, grazie alla sua grande capacità di adattamento.
I polmoni, volenti o nolenti, dovranno accettare questa situazione e cercare di ripulirsi come possono.
Ciò che poi renderà veramente difficile smettere di fumare sono tutte le successive forme di piacere legate al fumo, come: la gestualità, la condivisione, la ritualità, la sensazione di sicurezza e di rilassamento.
Tutto ciò fa diventare l’atto del fumare estremamente piacevole, nonostante ogni fumatore sia consapevole di quanto il fumo sia dannoso per la salute.
Sapere dell’esistenza del pericolo non è una leva psicologica abbastanza potente per indurre un fumatore a smettere.
Quando allora si smette di fumare?
Anche per decidere di smettere, entrano in gioco il piacere e il dolore.
Quando il dolore legato al fumo diventa troppo forte, si decide di smettere di fumare.
Non accade perché ci si informa meglio sulle conseguenze negative del fumo.
Il cambiamento avviene piuttosto in seguito a eventi improvvisi e spesso gravi, che trasformano ciò che si sapeva in qualcosa di reale.
Questi eventi scuotono in maniera molto forte il fumatore a livello emotivo, portandolo a decidere di non fumare più.
Le ragioni principali che inducono i fumatori a decidere di smettere sono:
- “Stavo giocando a pallone con i miei amici, quando ho sentito che mi mancava completamente il fiato”
- “Una notte, mi sono svegliato improvvisamente e non riuscivo a respirare: ho avuto tanta paura!”
- “Mi svegliavo ormai tutte le mattine con un catarro insopportabile”
- “Le analisi del sangue avevano dato risultati che mi hanno fatto preoccupare”
- “Mi ero accorto di essere diventato completamente schiavo del fumo e di aver perso la mia libertà”
- “Un mio caro amico è morto di cancro ai polmoni e aveva la mia stessa età”
In questi casi, la leva del dolore diventa talmente forte che supera il piacere del fumo e costringe a cambiare comportamento.
La paura per le conseguenze negative dei nostri comportamenti crea un senso di urgenza che ci porta ad agire.
Come non ricadere nel vizio
Probabilmente, dopo un evento del genere, non tornerai a fumare mai più, ma non c’è nessuna garanzia.
Se smetterai di fumare, devi fare in modo che la nuova situazione diventi piacevole. Non devi viverla come un dolore, altrimenti ricomincerai con le cattive abitudini.
Solitamente, il piacere legato agli evidenti benefici fisici che può sperimentare chi smette di fumare, lo porterà a rinforzare positivamente la decisione presa.
Però, capita anche che alcuni, dopo aver smesso di fumare, continuino a pensare a quanto gli manca la sigaretta con gli amici, ristabilendo l’associazione mentale tra il fumare e il piacere. E in breve, torneranno a fumare.
Come liberarti dai danni causati dal fumo
Il problema di un fumatore non è solo quello di smettere di fumare.
Le migliaia di sigarette fumate nel corso degli anni sovraccaricano l’organismo di sostanze tossiche altamente nocive, che possono portare gravi malattie, come il cancro.
Bisogna allora liberarsi completamente da queste tossine, depurando il proprio corpo.
Ti mostro come nell’ebook gratuito “Disintossica la tua vita!”:
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.